Quando parliamo di vulnerabilità delle materie prime intendiamo la possibilità che ci siano punti deboli nella catena produttiva. In questo modo il rischio di possibili frodi alimentari, o minacce intenzionali all’interno della catena di approvvigionamento aumenta molto.

Quindi è necessario assicurarsi di mettere in atto le giuste azioni per proteggere gli alimenti dalle possibili fonti di rischio. Solo così sarà possibile aumentare la fiducia dei consumatori.

Gli standard GFSI (BRC, IFS, FSSC 22000) prevedono che si attui un’analisi del rischio delle materie prime per valutarne la vulnerabilità. Ma non solo: anche i rischi significativi del prodotto finito, come ad esempio il packaging, sono compresi in questa valutazione.

Il primo passo per strutturare un processo di valutazione efficace consiste nell’identificare i potenziali pericoli delle materie prime. Uno passo fondamentale per valutare e referenziare il fornitore.

Per identificare le fonti di pericolo devono essere prese in considerazione:

Caratteristiche delle materie prime
catena di fornitura
fasi del processo
caratteristiche del prodotto finito
aspetti economici
accessibilità
impatto sul consumatore
claims
specifiche del cliente

Bisognerebbe pensare prima ai controlli da mettere in atto, e dopo a realizzare il prodotto. Una buona valutazione ridurrà di molto le possibilità che si manifesti qualche rischio. È quindi molto importante eseguire controlli e valutazioni periodiche, magari affidandosi a un buon servizio di consulenza.

Uno degli errori più frequenti nella valutazione di vulnerabilità delle materie prime è pensare che una fornitura molto controllata sia molto sicura. Semmai è il contrario: è molto sicura perché molto controllata!

(fonte: Pixabay)

Vulnerabilità materie prime: altri rischi

Un altro rischio è quello di confondere la valutazione della vulnerabilità delle materie prime con la valutazione del fornitore. Ogni fornitore infatti deve essere valutato sulle specifiche definite per la categoria di materia prima che vende, e non solo per gli indicatori correlati al processo di approvvigionamento.

Quindi, ribadiamolo: definire una valutazione del rischio coerente permette di mantenere sotto controllo il processo di fornitura. E questa è una garanzia per clienti e consumatori che le misure messe in atto dall’azienda siano efficaci.

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