Le recenti disposizioni per la gestione dell’emergenza Covid-19 incentivano pulizia e sanificazione ambienti periodica per prevenire il rischio di contagio.
L’Istituto Superiore di Sanità ha redatto una linea guida per tutte le strutture non sanitarie che devono effettuare una sanificazione dei propri ambienti per renderli agibili da parte del pubblico. Le stesse possono essere utilizzate dalle aziende alimentari per modificare o aggiornare le procedure implementate secondo gli schemi IFS, BRC, FSSC 22000.
Di seguito un estratto di quelli che riteniamo i punti salienti:
Trasmissione del SARS-CoV-2 e sopravvivenza sulle superfici
Secondo l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la trasmissione delle infezioni da coronavirus avviene attraverso droplets, goccioline di diametro inferiore ai 5 μm (=micrometri, millesimi di millimetro) originate da respiro, parole, tosse e starnuti. I droplets viaggiano nell’aria per brevi distanze (generalmente inferiori al metro) e possono raggiungere soggetti nelle immediate vicinanze o depositarsi su superfici.
Premesso che il lavaggio delle mani costituisce sempre il punto cardine di una corretta prevenzione, la pulizia regolare seguita dalla disinfezione di superfici e ambienti interni riveste un ruolo cruciale nella prevenzione dal virus.
Schema della sopravvivenza del virus sulle varie superfici
(range da un minimo a un massimo):
Carta
30 minuti
3 ore
Tessuto
1 giorno
2 giorni
Legno
1 giorno
2 giorni
Banconote
2 giorni
4 giorni
Vetro
2 giorni
4 giorni
Plastica
4 giorni
7 giorni
Acciaio Inox
4 giorni
7 giorni
Mascherine
4 giorni
7 giorni
Le buone pratiche per una corretta sanificazione ambienti da Covid 19
I tre punti fermi per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 restano:
- Garantire un adeguato tasso di ventilazione e ricambio d’aria
- Pulire accuratamente con acqua e detergenti neutri superfici e oggetti
- Disinfettare con prodotti adatti, registrati e autorizzati
In considerazione della potenziale capacità di sopravvivenza del virus SARS-CoV-2, è buona norma procedere frequentemente alla sanificazione delle superfici, operazione tanto più accurata e regolare per superfici ad alta frequenza di contatto (es. maniglie, superfici dei servizi igienici, superfici di lavoro, cellulare, tablet, PC, occhiali, altri oggetti di uso frequente).
Come orientarsi fra i disinfettanti autorizzati per una corretta sanificazione ambientale
I principi attivi maggiormente utilizzati per una corretta sanificazione ambienti da Covid 19 sono l’etanolo, i sali di ammonio quaternario, il perossido d’idrogeno e il sodio ipoclorito.
Ad oggi sono disponibili diversi disinfettanti autorizzati che garantiscono l’azione virucida:
(sodio ipoclorito 0,1%, etanolo 70% o altra concentrazione)
Detergente neutro e disinfettante virucida a base di etanolo (70%) o ammoni quaternari (es. cloruro di benzalconio; DDAC)
Pulizia con detergente e disinfezione con disinfettante a base di sodio ipoclorito (almeno allo 0,1%)
(in alternativa, lavaggio a bassa temperatura con candeggina o altri prodotti disinfettanti)
Soluzione disinfettante a base di etanolo al 70%, o altra concentrazione (purché virucida) spruzzata su carta assorbente.
È sconsigliata l’applicazione su finiture superficiali (es. lacche, resine) suscettibili ad acqua e solventi.
Come tutelare la salute degli utilizzatori dei prodotti di sanificazione ambienti Covid 19
I prodotti e le procedure da utilizzare per la sanificazione ambientale devono essere attentamente valutati prima dell’impiego, per tutelare la salute degli utilizzatori e di chi accederà alle aree sanificate.
È quindi necessario far riferimento all’etichetta del prodotto, alla scheda tecnica e alla Scheda di Dati di Sicurezza (SDS). Inoltre, in caso di miscele classificate pericolose per la salute sarebbe necessario richiedere al proprio fornitore anche l’avvenuta notifica all’Archivio Preparati Pericolosi dell’ISS.
Gli utilizzatori dei prodotti devono garantire che i propri lavoratori abbiano ricevuto un’adeguata formazione, in particolare per quanto riguarda l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI: es. filtranti facciali, guanti).
In tema di sanificazione degli ambienti di lavoro, oltre alle pulizie giornaliere bisogna prevedere:
1. Sanificazioni periodiche
di locali, ambienti, postazioni di lavoro (tastiere, schermi touch e mouse), spogliatoi e aree comuni.
2.Sanificazioni straordinarie
da effettuarsi specificamente con le modalità stabilite dalla Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22.02.2020, degli ambienti di lavoro, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni nelle aziende in cui sono stati registrati casi di COVID-19, e alla riapertura delle aziende ubicate nelle aree a maggiore endemia.
3.Gestione dei rifiuti prodotti nell’ambito delle operazioni di sanificazione
I rifiuti come stracci, panni, spugna, carta, guanti monouso, mascherine, dovranno essere conferiti preferibilmente nella raccolta indifferenziata come “rifiuti urbani non differenziati (codice CER 20.03.01)”, avendo cura di utilizzare sacchi di idoneo spessore; evitare di comprimere il sacco durante il confezionamento per fare uscire l’aria; chiudere adeguatamente i sacchi; utilizzare DPI monouso per il confezionamento dei rifiuti e la movimentazione dei sacchi; lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di pulizia e confezionamento rifiuti, anche se tali operazioni sono state eseguite con guanti.
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